il progetto

Tutti ci vogliono senza difetti, belli, bravi, sorridenti…

e quando non lo siamo

qualcuno ci chiede con un tono di rimprovero:

“Beh! Che cosa hai oggi?”

Vogliamo avere la libertà di esprimere i nostri sentimenti senza maschere.

Ci vorrebbe un “luogo”… dove qualcuno ti chieda:

“come stai? sei felice?”

E invece tante delusioni ci buttano giù!

insieme però...

U

nel linguaggio dell’insiemistica indica proprio l’insieme.
Solo insieme ce la faremo.

NOA

nella lingua polinesiana significa “tutto ciò che, in una cultura, è lecito e permesso”. È il contrario di tabù.

lo diciamo quando siamo convinti, quando siamo pronti e decidiamo che ne vale la pena. Ci siamo?

RAGAZZI

significa essere giovani dentro e non solo per l’età. A tutte le età possiamo decidere se vivere da giovani o da vecchi.

UN'OASI, RAGAZZI!

perchè?

I ragazzi non sono più gli stessi. La grave crisi dovuta alla pandemia ha lasciato delle tracce indelebili nella vita degli adolescenti di oggi.

I social media hanno il merito di aver abbattuto i muri dell’isolamento creando aggregazione sociale. Tuttavia se non vengono usati in modo consapevole e corretto, possono essere portatori di ansia, depressione e senso di inadeguatezza.

Sta accadendo che figure di riferimento con i quali gli adolescenti normalmente si rapportavano prima della pandemia, siano stati sostituiti da modelli trovati sui social come influencer,  you tuber,  tik toker. Modelli che spesso risultano essere tanto desiderati quanto irraggiungibili. La visione ripetuta, senza filtri, della vita di ragazzi belli, ricchi e realizzati, può portare a non sentirsi abbastanza “cool” e di conseguenza a pensieri distruttivi e autolesionisti.

Il nome del sito internet (www.giulemaschere.it) è stato motivato da questa esigenza: stimolare i ragazzi ad essere se stessi, senza dover dimostrare qualcosa a qualcuno, appunto,  “senza maschere”

Non solo la pandemia, ma anche la guerra nel cuore dell’Europa, le crisi economiche ed energetiche, le questioni climatiche, la mancanza di un futuro rassicurante, stanno creando situazioni gravi disagi per giovani.

Ecco perché è nata l’idea di “Un’oasi, ragazzi”: creare un “luogo” di “espressione totale” che permetta ai ragazzi di dire e cercare quello realmente sentono di essere, senza la pressione dalle pretese altrui e in una dinamica di confronto sereno e responsabile di fronte ai problemi della vita.

PER CHI?

Il progetto è rivolto ai ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni delle scuole superiori della città.

CHE COSA?

Protagonisti assoluti e unici del percorso, nella sua essenza, sono le emozioni e i sentimenti.

Ecco le domande: “Come ti senti oggi?”, “Sei felice?”, “Cosa desideri di più?”, “Cosa ti aspetti?”, “Cosa fai?”, “Cosa eviti?”. Emozioni e sentimenti da esprimere davanti ad altri coetanei e da loro accolti senza pregiudizi, senza “briglie” moralistiche.

In fondo, i sentimenti non sono né buoni né cattivi, ma solo sentimenti.

Nella prospettiva del nuovo anno di attività del gruppo, queste domande diventeranno eventualmente quelle da porre a chi vive sulla “strada”, nella vita di ogni giorno.

COME?

Attraverso un’attività giocosa (ma impegnata) per scoprire e manifestare le proprie attitudini espressive: con la parola (raccontare se stessi), con lo scritto (un diario, una poesia), con la musica (producendo suoni e canzoni), con la danza (armonia di movimento), con le immagini (di carta o digitali; foto o video)…

DOVE?

Un “luogo”, “un’oasi”: il teatro e le sale dell’oratorio San Marco in Vicenza. (Contrà S. Francesco 76).

Sarà possibile partecipare anche online per chi avesse difficoltà ad intervenire in presenza.

QUANDO?

Da settembre 2022, con l’inizio dell’anno scolastico fino a Pasqua, per dare possibilità di concludere, senza ulteriori impegni, l’anno scolastico.

In tutto si prevedono circa 22 incontri in presenza (ed altri online per il coordinamento) in vista della serata prevista per il 1° aprile ’23 presso il teatro San Marco (Vicenza).

COSA SI FA?

Se nel primo anno l’obiettivo principale è stato quello di realizzare un embrionale tentativo di espressione attraverso la preparazione del cortometraggio, quest’anno, cercando di  affinare le proprie potenzialità, il gruppo cercherà altre forme di comunicazione.

Attraverso l’esperienza dell’intervista e dell’esplorazione attenta della vita sulla “strada”, il gruppo uscirà per aprirsi all’esterno.

Con una scadenza settimanale, i ragazzi attraverso le varie modalità di “espressione” (immagini, video, musica, canto, danza, testi), racconteranno la vita che si svolge sulle  strade della nostra città, quella che tutti frequentiamo ogni giorno.

QUALI RUOLI?

Compito dei ragazzi del gruppo:

L’ascolto profondo di se stessi per imparare ad accettarsi: punto di partenza per costruire la propria personalità.

La condivisione con altri dei propri sentimenti (prova di accettazione dei propri).

Imparare a esprimersi attraverso le forme artistiche più consone alla propria personalità con coraggio e umiltà.

Nel percorso previsto per quest’anno (’22/’23) la prospettiva si allarga e si sviluppa in uno sguardo più ampio.

Se nel periodo precedente, infatti, il gruppo si era concentrato di più su se stesso, ora si apre al mondo circostante nella descrizione e partecipazione emotiva di ciò che si “vede” sulla strada.

Compito dei capi gruppo:

Saranno individuati tra i ragazzi maggiorenni che accettino questo ruolo. Il loro compito sarà quello di scandire il ritmo del lavoro del gruppo e individuare le attitudini di ogni partecipante, in modo da sviluppare al meglio doti e possibilità di ognuno.

Compito degli adulti - animatori:

ASCOLTARE per capire, aiutando i ragazzi a prendere confidenza con i propri limiti, valorizzando le loro possibilità e capacità.